martedì 26 marzo 2013

Pausa teatro

Ore 7.00 , si incomincia: E' ancora freddo e umido. Odore di olio inconfondibile in qualsiasi officina,  l'odore è diverso da  officina a officina, ognuna ha il suo odore, solo quello del caffè è comune. Rumore, sempre, dappertutto, si usano le cuffie. Tra poco però tutto si trasformerà, sono le 10 in punto. Spengo il tornio. Saluto. Lavo le mani con la saponetta ed una spugna, con il lato abrasivo frego forte. Le mani sempre nere e martoriate, c'è sempre un graffio. Mi cambio. Scarpe. Giubboto. Cappello. Timbro il cartellino ed esco: sono in pausa teatro. Oggi ci sono i Passerotti che volano sul palco. Sono in anticipo ma non trovo parcheggio. L'affluenza per il concorso teatrale è folta, faro' quattro passi in più, parcheggio al parco qui dietro, magari tutti facessero quattro passi in più, sembra che se non possano parcheggiare in platea non ci siano soluzioni. Stolti. Finalmente entro in teatro, è pieno. Lo stupore mi circonda e m'inebria, l'aria è piena di sensazioni, vibra, non sa di olio. Sipario: incominciano i Passerotti della IV classe, sono bravissimi, non hanno più paura ora che sono in scena, sono disinvolti e sicuri. Veloci, coinvolgenti. Mia figlia sta facendo teatro, in un teatro vero con le poltrone in velluto rosso ed i cappotti scuri appesi agli schienali.
Quanti lavori diversi che ci sono nel mondo, dottori, insegnanti, avvocati, panettieri, registi, fumettisti e metalmeccanici. La faccenda più strana, che non mi riesce a quadrare, sono i contrasti nel mondo. Sopra questa palla bagnata, che rotola per il cosmo, ci sono anche altri bambini con il loro spettacolo. Chissà perchè li vedo, proprio adesso, immagini di un viaggio in Nepal : spaccano sassi con un martello pesantissimo lungo i bordi della strada, cumuli di pietrisco sminuzzato finemente da caricare sul camion rosso ruggine che sta arrivando rumoroso e fumoso, la marmitta brontola puzzolente e non smette di  disegnare ombre nere che faticano a dissolversi. Saltano giù dal camion vestiti di stracci, non hanno scarpe, qualcuno le infradito, dieci anni al massimo, pala in mano, come i nostri bambini tengono astuccio e zainetto. Comincia la logistica del grigio pezzo di mondo tritato. Il rumore della pala consunta che penetra nei sassolini, lo sento ora, qui nel teatro, i primi sassolini  cadono sul pianale vuoto del camion fanno un rumore inconfondibile, assomiglia agli applausi.
Lo spettacolo è terminato, mia figlia danza leggera assieme ai suoi coetanei, sono contenti, almeno credo.
Sono fortunato e non me ne rendo mai conto! Ora posso tornare in officina. La pausa teatro è terminata.
 
Carletto

giovedì 21 marzo 2013

Acqua piovana e tiro con l'arco

Finalmente ho terminato il corso per principianti di tiro con l'arco, mi sono diplomato! Ora il grande quesito, acquistare l'attrezzatura necessaria per migliorare la performance da arcere? Servono: 1 riser,  2 flettenti, 1 corda  da 16 fili , 1 bottone, 1 mirino, asta stabilizzatrice + dumper + peso, prolunghino, V-bar + baffi, 1 cliker,  una valigia o borsa porta arco, una faretra, un estrattore, una dragona un carichino ed un paraseno, una squadretta, una patella, almeno 6 frecce con relative cocche di scorta. Tirai un a freccia in cielo per farlo respirare. Questo è un kit per un arco olimpico. E' stato molto interessante il corso grazie a tutto la staff di Arceri Oscar. Ma credo che  600/800 euro per acquistare un kit arco olimpico  per me sia troppo, li destinerò molto probabilmente per realizzare una sistema di raccolta per l'acqua piovana, per l'orto e per collegarlo allo scarico del water, ci sono una quantità di persone nel mondo, che non sono capace neanche di scriverene il numero, che non hanno accesso all'acqua potabile, ed io nel mondo civilizzato uso acqua potabile per evacuare i miei escrementi, devo cambiare piano devo attuare il  Piano B, troppi contrasti. E' possibile che un metalmeccanico ne scriva e  ne parli magari ad un collega, ad un amico, ma sicuramente c'è in Italia qualcuno in qualche luogo istituzionale che picchia un pugno sul tavolo e dica : usare acqua potabile per lo sciaquone non è ammissibile! Sicuramente ci saranno insegnati nelle scuole che insegnano agli alunni e  dibattono nei consigli di istituto con i relativi presidenti e vicepresidenti, dirigenti scolastici e comitati genitori che affrontano la questione, elevando il dibattito nelle giunte comunali con sindaci ed assessori, alle province e alle regioni , dove fino alle più alte cariche dello stato si discute del misterioso viaggio di uno stronzo intubato fino al mare. Come cantare Alla fiera dell'est... di Brauduardi. Si, sono sicuro che l'interesse è alto perche molta gente sopra descritta, alla domenica mattina, dopo aver diligentemente espletato i propri bisogni corporali si presta ad un religioso confronto tra fedeli, argomentando di quanto si potrebbe fare per non sprecare acqua potabile, con nel cuore una preghiera per il terzo mondo. Quando preparavo le pratiche per l'installazione dell'impianto fotovoltaico per casa mia, ho fatto una banale domanda al tecnico comunale: ma se ci fosse una prolungata interruzione dell'energia elettrica, diciamo per tre giorni,( vedi caduta tralicci in Svizzera, nevicate straordianrie, meteoriti, perchè no?)  per quanto tempo sarebbe garantita la fornitura dal bacino dell'acquedotto? La  risposta semplice e precisa del tecnico faceva: direi una mezza giornata di autonomia qui in questo comune, ma nel comune qui vicino dove non esiste un serbatoio per l'accumulo, l'erogazione dell'acqua sarebbe interrotta immediatamente perchè l'impianto è tenuto in pressione costante dalle pompe elettriche. Incredibile, mezza giornata di autonomia idrica! Con l'interruzione dell'energia elettrica, siamo tutti nella cacca, non possiamo più defecare serenamente. Senza la 220V siamo peggio che nel terzo mondo. Siamo un tantino troppo legati all'energia, altro tema sicuramente discusso dalle scuole al consiglio dei ministri.  Argomenti all'ordine del giorno sopratutto a scuola! Un centro, una vita dicono gli arceri, chissa se sto mirando giusto?  Lester Brown  credo mi approverebbe!
 
Oggi giornata mondiale sulla poesia scrivo la mia:
 
 
Che  coglione!!
 ho tirato l'acqua nello sciacquone
ed ora che ho la gola assetata,
mi rendo conto che in fogna...
  la potabile...
se ne è andata!


martedì 19 marzo 2013

Terra Reloaded 2009

 
 
da Wikipedia
 
Il documentario, costruito per capitoli, analizza temi di rilevanza economica ed ambientale: il picco di produzione, il riscaldamento globale, il nucleare, le energie rinnovabili, il risparmio energetico.


Temi trattati attraverso i contributi di:
  • Jeremy Rifkin - economista, attivista e saggista statunitense. È il fondatore e presidente della Foundation on Economic Trends (FOET) e presidente della Greenhouse Crisis Foundation.
  • Lester Brown - scrittore, ambientalista ed economista statunitense.Fondatore del Worldwatch Institute nonché fondatore e presidente del Earth Policy Institute, organizzazione di ricerca non profit di Washington, D.C.
  • Wolfgang Sachs - scienziato tedesco nonché autore di libri tra cui: ambiente e giustizia sociale. Lavora e insegna al Wuppertal Institute in Germania dove dirige un progetto trasversale chiamato "globalizzazione e sostenibilità".
  • Michael Pollan - autore del libro "In difesa del cibo", vincitore del premio James Beard Award, e de "Il dilemma dell'onnivoro", considerato uno dei dieci libri migliori del 2006 dal New York Times e dal Washington Post.
  • Mathis Wackernagel - direttore della Global Footprint Network, organizzazione no-profit per lo sviluppo e la promozione di sistemi di misurazione per la sostenibilità ambientale.
  • Joseph Stiglitz è un economista e scrittore statunitense, vincitore del Premio Nobel per l'economia nel 2001

lunedì 18 marzo 2013

La sfiga non esiste...

Ci vuole una vita per morire e ci vuole un a vita per capirlo (vita intesa come spazio temporale, molto tempo) e poi, quando si muore, ci si rende conto  quali le cose importanti o che si sarebbero dovute ritenere importanti, i rimpianti insomma. Molti mi dicono che sono pessimista e che mi fascio la testa prima di essermela rotta, allora domando a qualcuno: perchè se intendi fare un week-end in una capitale europea, (esperienza  meravigliosa i soldi meglio spesi sono in viaggi, piante e libri), ti prepari un bagaglio con cinquantamila oggetti tra vestiti scarpe e creme? Non ti basterebbero un paio di mutande, un maglione, più quello che indossi, uno zainetto con un libro, più la tua voglia di conoscere? Non ti basterebbero? Mi risponde qualcuno: metti per sfiga che ti si rovescia addosso un caffè, cosa fai? Vai in giro con i calzoni sporchi? Rispondo io: Beh... la foto con i calzoni sporchi di caffè sarebbe bella da vedere, non te la dimentichi più e poi non  ti sembra di fasciarti la testa prima di essertela rotta?
Parlare in vita di morte mi sembra molto terapeutico anche perchè attenua rancori, odio, avidità, bramosia, cupidigia, ansie... è un po' come diffondere  della  musica classica  all'interno  delle metropolitane, è dimostrato, la delinquenza diminuisce e la malvagità lascia il posto a piacevoli sensazioni.
Forse, amore per la vita, amore per la serenità, (vedi il mio precedente post sula serenità)
far finta che la morte non arriverà mai o si spera che sia il più lontano possibile,  è come pensare alla crescita infinita del prodotto interno lordo, il PIL,  si è già morti dentro, questa è avidità, paura di soffrire. Vivere conoscendo la propria mortalità ti lascia sereno dentro... qualcuno un po' meno.
 
Il passato è passato il futuro è un'incognita ma il presente è un regalo! Siamo fortunati e non ce ne rendiamo mai conto!

Suggerisco la lettura di Aquilino, Death Watch, pane e lacrime Lampidistampa.

venerdì 15 marzo 2013

Pausa caffe parte II

COLLEGA: sicuramente costerà di più di adesso, poi casa mia non è ben coibentata come la tua, non ho neanche i doppi vetri...
CARLETTO: Ed allora invece di continuare a buttare i soldi in gomme da neve del tuo inutile ed ingombrante Suv, non ti conviene investire nel risparmio energetico della tua casa? Se tutti coibentassimo le nostre case si rilancerebbe l'occupazione e l'economia, non credi?
COLLEGA: A me del risparmio energetico non me ne frega niente,  poi ti fasci la testa prima di essertela rotta. E poi non cambia nulla!!
CARLETTO: ti sbagli collega, cambia tutto in continuazione, da oggi a domani io posso morire e per me cambia tutto. Prima o poi morirò è una certezza mentre la crescita all'infinito, la globalizzazione sono una illusione!
COLLEGA: Ecco crepa che è meglio così abbiamo un rompiballe, bastian contrario in meno, anzi sei tu che ostacoli l'economia, ad esempio in mensa con la tua tovaglietta in cotone, il tuo bicchiere di vetro e le posate in metallo, l'acqua del rubinetto, togli lavoro alle ditte che producono tovagliette di carta e stoviglie usa e getta, e poi io bevo l'acqua con le bollicine!
CARLETTO: Hai mai calcolato il tuo zaino ecologico, la tua impronta che lasci sul pianeta,  lo sai che non è solo tuo? Prova, vai su Global Foot Print Network.
COLLEGA: Zaino che??? Tanto non cambia nulla
CARLETTO: La biomassa delle formiche supera la biomassa di tutti gli essere umani sulla terra, anche una piccola formica ha il suo peso ed è per questo che se facessimo tutti uno sforzo per cambiare si potrebbe migliorare.... può darsi che non cambi nulla, ma io ci spero, e se va male c'è sempre la scommessa di Pascal, la conosci? Purtroppo, realisticamente parlando, quando il tuo modo obsoleto di pensare cambierà sarà troppo tardi, allora ci trasformeremo in lupi in mezzo ad altri lupi e ci azzanneremo l'uno con l'altro. La crescita illimitata non esiste, è come credere che io crescero all'infinito e che non morirò mai, o che l'olio di pietra non finisca mai!!! Tutte le civiltà in passato hanno prosperato e sono poi declinate, anche la nostra civiltà industriale volgerà al termine, è un fatto, a meno che non si attui al più presto il PIANO B 4.0 di Lester Brown.
COLLEGA: andiamo a lavorare va, che devo finire di pagare il Suv.
CARLETTO: ottimo andiamo avanti così , così bruceremo il futuro ai nostri figli. Per fortuna che la mia felicita non è relazionata al potere d'acquisto. Infatti non compro prodotti imbustati in offerta, non mi preoccupo per le gomme da neve, tanto ho le catene sulla mia Panda, e posso anche permettermi il lusso di non andare in chiesa in fila per tre, grasso e ben vestito per spogliarmi dalle colpe che non ho commesso, ignorante come sono! Per me l'ignoranza è ammissibile a patto di rivedere la propria indifferenza dopo la consapevolezza di un fatto inopinabile, diversamente, rimarrebbe una miserabile e cinica ipocrisia, chiusa nel proprio metro quadrato di esistenza. Mettere fuori il naso e vedere che esiste un altro mondo non come il nostro incivilizzato è chiedere troppo?

Carletto


giovedì 14 marzo 2013

Pausa caffè parte I

COLLEGA:  Carlo, ieri sera ho mangiato come un re, mia moglie mi ha preparato una fantastica lasagna col ragù, pesce persico al forno con pomodorini e capperi, una tenerissima valeriana per contorno, c'era la confezione imbustata in offerta. Per dolce, indovina un po'? Un mega tirmisù con le fragole fresche! Una bottiglia di vino rosso è andata giù da sola. Ho la pancia piena ancora adesso, sto ingrassando a vista d'occhio... mi sa che devo iscrivermi in palestra per fare un po' di movimento... anche il dottore me lo consiglia, visto la mia sedentarietà e l'esito del mio ultimo esame del sangue, ho il colesterolo e la glicemia alle stelle... ma si vive una volta sola meglio la pancia piena oggi poi se un domani avrò qualche problema ci penserò, anche mio padre prende la pastiglia per la pressione e quella per il diabete mellito, tanto glie la passa l'Asl.
CARLETTO: ah! Complimenti per la tua cena! A proposito di pesce persico, non sarà mica quello africano? Ho visto un documentario, si chiama L'incubo di Darwin , che contrasti... ma lo sai come vivono ai margini del Lago Vittoria per via della pesca della tua succulente cenetta? Il modo in cui ci nutriamo riduce alla fame uomini donne e bambini in alcuni paesi... lo sapevi?
COLLEGA: No guarda, io non faccio del male a nessuno e non tolgo niente dalla bocca a nessuno, anzi domenica in chiesa c'era una liturgia proprio sugli affamati nel mondo ed ho pregato, io c'ero, sei tu che non vai in chiesa e fai la predica agli altri...
CARLETTO: ... e per i pomodorini? Ti sembra possibile comperarli adesso col freddo che fa?Sicuramente arrivano dal Belgio e le fragole dalla Spagna!
COLLEGA: arrivano dalla Spagna i pomodorini, mentre le fragole sono cilene.
CARLETTO: fragole dal Cile e pomodori dalla Spagna, poi ti lamenti dell'inquinamento e che  in Italia, quando è stagione, si buttano via tonnellate di frutta e verdura?
COLLEGA: Cambiamo discorso che è meglio! Devo andare  a vedere le gomme da neve per il mio Suv per l'anno prossimo per quest'anno ormai è passata
CARLETTO: Secondo te quanto costerà riscaldare la tua casa tra 10 anni?

                 continua...                        
 

sabato 9 marzo 2013

G20 2012 Discorso del presidente Uruguayano Mujica

 
 
 
 
 
 
 
Una persona povera non è qualcuno che ha poco,
ma uno che ha bisogno infinitamente di più,
e che desidera , desidera sempre di più!
 
 

venerdì 8 marzo 2013

Nel nome del padre, del figlio e della pianificazione famigliare.

Sono a Roma, piazza San Pietro, l'aria è soffice  e i colori belli, cangianti. E' tepore tutto attorno. Tutto mi abbraccia. Mi guardo in giro, non c'è nessuno. Non vedo un'anima viva. Neanche un autobus, un auto. Nessuno. Tutto è silente. Sento solo ora da una finestra del prestigioso palazzo papale una voce forte e grande. Mi avvicino, un uomo dai lineamenti asiatici, di carnagione scura, cingalese forse,ma si!.. è il Papa eletto nell'ultimo Conclave. La voce è piena ma non capisco il latino, non ho studiato al liceo classico, però vedo che tiene in mano un libro, lo riconosco: la copertina verde... con i fili d'erba... è Piano B 4.0 di Lester R. Brown. Che meraviglia, anche il Papa. Ma a chi parla il Papa che la piazza è vuota? C'è anche un altro uomo là in fondo alla piazza, mi avvicino al signore e gli domando " mi scusi ma cosa ci facciamo qui da soli?" L'uomo si volta, è un vecchietto e mi irrigidisco in un attimo quando riconosco in lui me da vecchio.  "Ragazzo",  mi risponde, " sono qui che ascolto il Papa, passavo di qua e  le sue parole mi hanno incuriosito, purtroppo siamo qui da soli, siamo rimasti in tre, io tu e il Papa."   -"Come in tre?"  rispondo io,  sospirando il vecchietto aggiunge " Caro ragazzo non c'è più nessuno! sono morti tutti! ci siamo estinti!"  non capisco, sono stordito.  Sto parlando con un vecchio dagli occhi limpidi, tremolanti dal dolore...  ... bip bip bip... ecco che suona la sveglia, sono le ore 6.15, fuori piove ed è sicuramente tutto freddo e grigio, non come nel sogno materno e tiepido. Mi siedo sul letto al buio, ma non era un sogno, io ho parlato con quel vecchio,  non può essere stato solo un sogno, ho sentito anche io le parole del Papa alla finestra: "Nel nome del padre, del figlio e della pianificazione famigliare..."
No, mi sbaglio era solo un proseguo del sogno che ho fatto ad occhi aperti, è meglio che mi preparo per andare al lavoro prima che arrivi tardi come al solito.
Carletto
 

Dario Fo 7 Marzo 2013

"Molti mi scrivono e mi telefonano, addirittura c’è chi mi ferma per strada, chiedendomi: “Ma non le pare che Grillo, a parte il suo talento, sia di fatto un populista?
Fermi tutti - rispondo – voi sapete che significato abbia l’espressione populista?
Il dizionario dice che populista è colui che intende migliorare la posizione del popolo permettendogli di sfuggire alle violenze della classe dominante, ai ricatti e allo sfruttamento. Quindi è un termine positivo completamente opposto all’altro termine: demagogo. Forse coloro che con tanta leggerezza usano la definizione di ‘populista’ per denigrare un oppositore, dovrebbero ritornare sul dizionario e consultare il termine alla voce demagogo e scoprirebbero che al contrario, quell’espressione, significa ‘colui che con ipocrisia ben calcolata, cerca di sfruttare l’ingenuità di una popolazione per trarne vantaggi indegni’.
Quindi, miei cari, avete sbagliato termine.
Ora, è buona norma quando si attribuisce un comportamento a qualcuno, specie verso Grillo, conoscere il significato del termine che si usa.
Attenzione, questa mia non è una banale pedanteria lessicale, ma qualcosa che impone una seria attenzione alla conoscenza del linguaggio.
Quindi è un valore che impone un atteggiamento molto serio, specie in un confronto dialettico corretto.
Questa particolare attenzione vale soprattutto oggi, nel momento in cui all’istante tutti i media, i partiti e soprattutto i soloni della politica, quelli che a loro dire avevano capito tutto del nuovo movimento contestatario fin dall’inizio, si trovano oggi completamente spiazzati col sedere a terra immersi nella boagna della realtà. Costoro in coro o intonando da solisti la loro sentenza, assicuravano si trattasse della solita sbruffonata senza alcuna coerenza politica: “Li abbiamo già visti – sghignazzavano – gli exploit de ‘l’uomo qualunque’ e i movimenti contestatari del ’68... nascere e con la stessa velocità esplodere e poi sfasciarsi alla prima curva della realtà."
La ragione di quelle effimere meteore è senz’altro la dabbenaggine di una generica protesta, priva di una minima analisi politica, arraffata piuttosto nel solito calderone anarcoide alla cui testa si susseguono velleitari Lenin o i soliti bordighisti, caricature di capopopolo, alla Cola di Rienzo e Masaniello, che infatti finirono addirittura linciati dai propri sostenitori.
Quello che poi è accaduto alla fine di una campagna elettorale condotta da tutti i partiti in modo a dir poco scellerato si è rivelato, per quanto riguarda i 5 Stelle, un successo fuori da ogni previsione.
Io stesso che l’ho vissuto da dentro il MoVimento sono rimasto completamente sconvolto dal risultato finale.
Un evento di questa portata non si era mai verificato in tutta Europa. Non comprenderlo ieri e oggi vuol dire essere completamente ottusi.
Purtroppo in politica abbiamo una massa di imbesuiti pieni di sé che credono di risolvere la loro dabbenaggine con i trucchetti e le strizzatine d’occhi.
In questo momento stiamo assistendo ad una specie di danza dei tarlocchi storditi. Dopo aver creato il caos ora non sanno che pesci pigliare e fingono certezza e chiarezza di idee e di programma.
Fa bene Grillo a denunciare immediatamente come ha fatto in questi giorni, le manovre giustamente definite "il mercato delle vacche" , orchestrate da parte di alcuni esponenti del PD, che cercavano di coinvolgere persone del MoVimento 5 Stelle con l'intento di offrire loro cariche in un ipotetico prossimo governo. Tentativo giustamente denunciato come il solito modo puttanesco di fare politica. Per attuarlo però bisogna avere a disposizione persone disposte a vendersi e il MoVimento a 5 Stelle, i suoi eletti, i suoi attivisti, i suoi elettori, ahimè non sono in vendita. Questi manovratori centro-sinistri insistono a muoversi fuori dalla storia e non se ne rendono conto. Mettetevi bene in testa che questa, amici miei, non è la solita solfa da sala giochi di lobby del potere e dell’intrallazzo, dove un bell’inciucio con tangente premia la società dei furbacchioni. Questo che sta esplodendo davanti ai vostri occhi è l’inizio di una rivoluzione! E come diceva una vecchia canzone: "Suonate le trombe fate pernacchi stavolta non volano solo gli stracci ma si fracassa tutto il papocchio e andiamo camminando insieme come una festa di nozze , il primo che sfalsa vola di sotto". Ma non finisce qui.
Ecco che all'istante i nostri gattopardi indelebili cercano di inventarsi una' altra pantomima, nuova di zecca, così vanno piagnucolando:"Come possiamo risolvere? Noi, è vero abbiamo usato qualche trucco per anni, rimanendo inattivi e silenti e tenendo nascosto nel cassetto le proposte fondamentali tipo il conflitto di interessi, la riduzione dei parlamentari, il problema degli aerei da bombardamento e strage che oltretutto ci costano miliardi, pur di difendere fino alla morte i nostri privilegi prebende e le paghe da nababbi". Ma ora, lacrimando, i pentiti ci dicono: "Oggi stiamo dimostrando di aver capito il nostro errore e siamo qui proni e inginocchiati disposti a fornire una alleanza attraverso la quale portare a termine finalmente i programmi che voi stessi sceglierete come essenziali."
Fermi lì! Attenti che la manfrina del gatto e la volpe la conosciamo già da tempo. Non vorremmo che come noi abbocchiamo alla proposta ecco che voi cominciate le omelie del: "Purtroppo ci sono le regole da rispettare, la democrazia si sa è insidiosa, ci vuole tempo, bisogna accettare modifiche, rimandare"...danzare offrendo le natiche comode al capo danza di governo. Il tempo passa e naturalmente ci troveremo da capo beffati e cornuti. Mi dispiace per voi cari maestri dello sberleffo ma stavolta la danza è un'altra, è cambiata l'orchestra, i musici e anche i ballerini e non è più il tango col casquè ma un Rock. (grammelot cantato)
Col lancio in aria di chi fa il furbo e ci allunga troppo le mani sul culo." (grammelot cantato)
Dario Fo

Una piccola Mirò

Quando la semplicità dei bambini, non ancora condizionati troppo dalla nostra società, ci mostra la bellezza della vita. Non soffermatevi troppo sugli errori grammaticali che un dislessico può fare, concentratevi sui contenuti. Forse è questo che i dislessici vorrebbero gridare al mondo: " non controllate sempre solo la forma....cercate la bellezza e la forza delle nostre idee". Leggete tra le righe!




mercoledì 6 marzo 2013

Ed il tempo crea eroi

Ed il tempo intanto crea eroi
mentre il sole brucia ancora per i cazzi suoi
e la terra grassa e ricca frutta gelosie
e la scuola insegna poesie.
Ci si gioca il tempo dentro i bar
e si prega un Dio digerendo i guai
tutto ciò è la vita amico e tu lottando vai
messaggero dei problemi tuoi.
Con le mani sporche di allegria
i bambini giocano coi sassi della via
ed i vecchi invecchiano davanti alla tivù
con la pipa ed uno scommettiamo in più.
Ed avanti ancora tra la nebbia e la follia
ed in tasca la democrazia
e alla gente povera rimanga l'onestà
a vantaggio di chi non ce l'ha
che comunque può comprarsela.

Ma restare pure calmi lì seduti al bar
con il vostro Dio, ed i vostri "piccoli guai"
No! non è successo niente la vostra casa è là
e nessuno ve la toccherà.
 
 
Vasco Rossi 1978

Facebook or not facebook ?

Visibilità o non visibilità?  Facebook o non facebook? Allarga il tuo pensiero  in rete ma per cosa? Vincere, essere originale, la competizione. Ho letto Avere o essere di Fromm e sono finito con l'iscrivervi ad un corso di tiro con l'arco,  dopo i suggerimenti di Fromm, Lo Zen e il tiro con l'arco di Eugen Herrigel, non potevo non leggerlo, ed eccomi qua. Arrivare per primo, agonismo per vincere, ma a quale prezzo? La connettività globale. Non esiste arciere  che non abbia letto Lo Zen e il tiro con l'arco, ed il vero centro non è vincere o essere protagonisti ma modificare se stessi, mettersi in discussione, perchè dal nulla tutto torna al nulla, e sono qua a scriverlo in un blog, per colpire me stesso  "un centro , "una vita". Scrivo per costruirmi uno specchio nel quale vedermi, scrivere è solo per me stesso, un atto egoistico, non credo che esista qualcuno mosso da altruismo che scrive per gli altri. Un po' come fa lo psicoterapeuta con il suo paziente, attraverso la "medicina" che prescrive, trae beneficio per se stesso. Lo psicoterapeuta cura se stesso curando altre persone.
Scrivo perchè diversamente parlerei da solo, schizzofrenia, non c'è più nessuno che ti ascolta perchè tutti troppo veloci, ed è vero: non bastano tutti cammelli del deserto per comprarti un amico! Scrivo ad un amico che non c'è, un alterego, ipocrisia scritta nel modo più lurido della  conformità attuale: la comunicazione globale. A chi scrivo? Per chi scrivo? Cosa scrivo che tutto quello che circola in rete sono un copia incolla di altre persone. Niente di originale o mi sbaglio? E se scrivo devo anche assecondare la noia del lettore, che fagocita tonnellate di boiate e si sente sazio dopo due blog, e stufo ed annoiato, sempre in cerca di emozioni forti arriva ad ascoltare ed a credere normale sentire raccontate al venerdi mattina alla radio le varie esperienze extraconiugali di Tizio e Caio, e Tizio e Caio  per mostrarsi in una piattaforma eterea godono nel vantarsi delle loro prodezze da pornodivo. PFUAH!
Dice Paolo Crepet nel suo  "Sull'amore" Einaudi 2010
Un' intera generazione si è trovata, dunque, a dover crescere tra assenze, reticenze, vuoti. In molti casi l'educazione sessuale si è degradata a istruzione genitale, le prime fondamentali esperienze sentimentali sono state spese tra indifferenza e solipsismi, la necessaria lezione magistrale perduta in un egoismo afono.
In questo deludente scenario, la tecnologia- qui mi riferisco soprattutto ai cosidetti socialnetwork- è diventata il perfetto completamento di tale svuotamento. Inseritasi perfettamente in un silenzio di relazioni e di etica, la nuova comunicazione virtuale ha funzionato impeccabilmente come contenitore del nulla relazionale. Essa, infatti, si basa sulla totale mancanza di regole morali ( quindi di giudizi di merito) e sull'assoluta assenza di difficoltà ( abolizione della fatica).
L'amore al tempo di facebook diventa dunque materia "facile",  dove chiunque può inventarsi di essere chiunque altro, dove l'inganno ( in gergo tecnologico : fake) è parte integrante del gioco, dove infine la seduzione è complessa quanto sciogliere della polvere di orzo nell latte caldo. Il risultato di tale semplifacazione indolore è davanti agli ochhi di tutti.
 
Spero di non conformarmi a facebook, è facile basta non farlo.
Per fortuna semi sfogo in un blog non intaso mail di conoscenti, almeno credo...
 
 

lunedì 4 marzo 2013

Se solo avessi un cervello, un cuore , il coraggio...

Io potrei passare il tempo,     conferendo con il tempo,     e parlando con i fior,     poi grattando la mia testa,     i pensier far uscire,     se un cervello avessi qui,     trovare soluzioni,     e dare spiegazioni,     a chi è in difficoltà,     con i pensieri penserei,     un grande genio io sarei,     se un cervello avessi qui,     potrei dirti perchè,     nel mare il sale c'è,     e pensar cio che non ho pensato mai,     poi riposarmi e ripartir,     non vorrei essere un niente,     solo paglia e imbottitura,     tutto pieno di dolor,     io vorrei ballare allegro,     e sorridere alla vita,     se un cervello avessi qui!,     se un cervello avessi qui!,     potrei dirti perchè,     nel cielo il sole c'è,     e pensar ciò che non ho pensato mai,     poi riposarmi e ancor pensar,     si sarebbe proprio bello,     trovare la ragione per tutto quello che vuoi,     forse ti mentirei e più felice io sarei,     se un cervello avessi qui!
 
Quando un uomo non ha un cuore,     non dovrebbe stare solo,     tormentato dal pensier,     e il mio animo più umano, poi sarà,     se un vero cuore nel mio petto batterà,     sarei dolce e premuroso, sensibile e affettuoso,     ed amico dei bambini, io sarò,     se un vero cuore, nel mio petto batterà,   anch'io vorrei cantar,     e mano nella mano passeggiar,  guardo lei, lei guarda me,     che batticuor... oh si,     se soltanto avessi un cuor,     io saprei cos'è l'amore,     e mi innamorerei,    e la gioia ed il dolore proverei,     se un vero cuore, nel mio petto batterà.
 
A restare senza il coraggio,     non c'è nessun vantaggio,     nel vivere quaggiù,     ogni giorno mi tormento,     io non riesco a far spavento,      e il ruggito a far uscir!,     con la voce mie potente,   spaventeri la gente,     che fugge con terror,     fiero e nobile sarei,     se il mio coraggio a tutti quanti,   io sapessi dimostrar!,     io potrei senza timor,     lottare con ardor,     e ruggir come non ho ruggito mai,     e allora roarr, ruggir ancor,     il re della foresta,     con la corona in testa,     il mio orgoglio dimostrar,     sarei forte e coraggioso.
 
Si va a trovare il mago,      il grande mago di Oz,     vedrai, vedrai è il mago dei maghi,     tra tutti il migliore lui è,     se mai o mai un mago c'è,     il mago di Oz è il solo perchè,     perchè, perchè, perchè, perchè, il mago più grande tra i maghi lui è,      si va a trovar il mago, il grande mago di Oz.

AQUILINO

 
La Porta
 
 
C'era una volta la porta
di questa favola corta.
Chiusa la porta, fermo il cammino,
dove credi di andare, bambino?
Vado lontano, questo risponde,
dove sul mare brillan le onde.
Dietro la porta un mistero:
sarà falso cio' che è vero?
Attento, bambino che vai lontano,
chiedi a qualcunio di darti una mano.
Apro la porta e vado da solo,
un passo, un altro e poi spicco il volo.
La porta s'è aperta e richiusa,
la storia qui sembra conclusa.
Ma un altro bambino arriva gridando:
apriti, porta, sono io che comando!
 
Aquilino
 
aquilinoaquilino.blogspot.com/

domenica 3 marzo 2013

La signora Gina e la signora Gepa

PASSATE A MEZZOGIORNO ORA E' PRESTO PER LE UOVA
 
Da quando ho visto un chicken tractor non ho saputo resistere, costruito con legname di recupero da bancali e qualche vite, eccolo quà! Il pollaio mobile per galline, zona giorno sotto con cucina e veranda, zona notte e depositore piani alti,  doppi servizi (sopra e all'aperto).
Permacultura.
In citta o in campagna non possono mancare numero due galline per n. motivi:
1 sono belle
2 si nutrono degli avanzi della mia cucina , quelli non compostabili
3 fanno tantissima cacca, eccellente fertilizzante naturale bio
4 ci regalano uova quasi tutti giorni
5 Tommaso si diverte un mondo a corrergli dietro con arco e freccia o con la sua falciaerba, mentre Giada prepara le freccie a Tommaso!

sabato 2 marzo 2013

Maledetto coltan...

i componenti elettronici dei nostri computer tv tablet telefonini e tutto quel che c'è di tecnologicamente avanzato sono costituiti anche da coltan, lo sapevate? 
... no non è possibile!   Io no faccio del male mai a nessuno e prego per le popolazioni povere nel mondo...

Quando compri voti

Da wikipedia:

Coltan 
Coltan (contrazione per columbo-tantalite) è il nome comune e colloquiale[11] usato in Africa (nella regione geografica del Congo) e, talvolta, dall'industria mineraria in Africa per una columbite-tantalite a relativamente alto tenore di tantalio.
Il termine coltan ha ottenuto un particolare riscontro[12] da parte dei mass media per le implicazioni sociali, etiche e politiche che assume, nell'Africa congolese e in Rwanda, l'estrazione e la vendita para-legale e non controllata di columbo-tantalite. Il minerale estratto in questi paesi è usato come una redditizia fonte economica da parte di diversi movimenti di guerriglia e concorre, quindi, indirettamente ad alimentare la guerra civile nella regione del Congo.

Il coltan nell'Africa congolese [modifica]
Il valore commerciale del tantalio è molto elevato e, di conseguenza, anche una bassa produzione, come quella congolese, può fornire elevati proventi economici.
Con l'aumento della richiesta mondiale di tantalio, si è fatta particolarmente accesa la lotta fra gruppi para-militari e guerriglieri per il controllo dei territori congolesi di estrazione. Un'area particolarmente interessata è la regione congolese del Kivu (sul confine centro-orientale della Repubblica Democratica del Congo) e i due stati confinanti, Rwanda e Uganda;[16] gli intermediari che trattano la vendita del coltan in questi due paesi si approvvigionerebbero, infatti, dai giacimenti minerari congolesi.
I proventi del commercio semilegale di coltan (così come di altre risorse naturali pregiate) attuato dai movimenti di guerriglia che controllano le province orientali del Congo, alimentano la guerra civile in questi territori.[16][17][18] Tuttavia, il fatto che gruppi armati o comunque non rappresentanti società statali e industrie, si impossessino del minerale e lo vendano con grossi introiti ad acquirenti principalmente occidentali od asiatici non costituisce di per sé un reato in nessuno dei tre stati interessati, rendendo più controversa la situazione. All'acquisto di columbo-tantalite congolese si sarebbero interessate, come intermediarie, anche organizzazioni criminali europee ed asiatiche dedite al traffico illegale di armi, che verrebbero scambiate con il minerale.
La questione dello sfruttamento incontrollato delle risorse congolesi ha raggiunto un livello di gravità tale da interessare l'ONU che ha pubblicato, nell'ottobre 2002, un rapporto[17] che accusava le compagnie impegnate nello sfruttamento delle risorse naturali del paese africano - tra cui il coltan - di favorire indirettamente il prosieguo della guerra civile. Nell'inchiesta in merito all'acquisto di columbite-tantalite venne coinvolta anche la H.C Starck, una sussidiaria della Bayer che si occupa della raffinazione di metalli di transizione quali il molibdeno, niobio, tantalio, tungsteno e renio e della produzione per il mercato dell'elettronica, dei semiconduttori e dei superconduttori, di parti di precisione in leghe speciali e componenti ceramici.
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Il rapporto del 2002 fu alla base di una condanna di ordine generale da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite[19], nel 2003, in merito allo sfruttamento delle risorse naturali della Repubblica Democratica del Congo che comprendono, oltre alla columbite-tantalite, anche diamanti, smeraldi, uranio, oro e altri metalli preziosi.
Il Tantalum-Niobium International Study Centre - un'organizzazione internazionale con sede in Belgio che raggruppa i maggiori produttori, raffinatori e intermediari mondiali di tantalio e niobio - ha esortato i suoi associati ad evitare l'approvvigionamento di columbo-tantalite congolese e rwandese denunciando come eticamente inaccettabile tale commercio in quanto la vendita del minerale in quei paesi finanzia e ha finanziato la guerra civile oltre ad aver creato danni ambientali a causa dello sfruttamento minerario indiscriminato.[20]

venerdì 1 marzo 2013

Alberto Salza

Nato a Torino nel 1944, dopo gli studi in fisica si è mutato in antropologo free lance. Ha compiuto numerose missioni scientifiche sul campo, dal Sudafrica al Belize, dalle Montagne Rocciose canadesi allo stretto di Bering. Da quarant'anni studia le strategie di sopravvivenza in Africa, in particolare nella zona del lago Turkana: dalle problematiche dei nomadi alla ricostruzione dell'origine della cultura di quattro milioni di anni fa.
Ha collaborato con varie università, organizzazioni umanitarie e istituzioni, fra cui il Ministero degli Affari esteri, l'Unione europea e le Nazioni Unite. Collabora con numerose riviste scientifiche e divulgative, fra cui Le Scienze, D di Repubblica, Airone, Focus e ha pubblicato diversi libri.
Grande narratore di storie, per quarant’anni ha vissuto pericolosamente a contatto con la miseria estrema, dalle periferie delle nostre città agli slum delle megalopoli di Africa e Asia. Ne ha ricavato un pugno di teorie e molti taccuini di aneddoti e incontri con personaggi impossibili da dimenticare. Il risultato sono i suoi due ultimi libri: “Niente. Come si vive quando manca tutto. Antropologia della povertà estrema” e “Bambini perduti. Quando i piccoli non hanno bisogno dei grandi. Storie della parte migliore del genere umano”.
Il primo, fra scienza e racconto, humour nero e tragedia, è un libro di antropologia che si legge come un reportage e si chiude con una domanda tanto paradossale quanto inquietante. Ci prepariamo ad assistere alla nascita di una nuova specie? Homo nihil, il povero più povero, sarà il prossimo anello dell’evoluzione umana?
Nel secondo, Salza ci presenta i bambini del mondo, molti bambini da lui incontrati, per quello che sono, molto diversi da quelli che abitano il nostro immaginario. Non sono "piccoli uomini incompleti" o "adulti in potenza", ma costituiscono una società-cultura a sé stante, con caratteristiche autonome da quella dei grandi. Dalle desolazioni africane alle nostre città, passando per gli slum e i campi rom, emerge un dato costante e inquietante: ragazzi e ragazze, da zero a diciotto anni, tendono sempre più a fare da soli, ad autorganizzarsi e, soprattutto, a non fidarsi di questi adulti. Sono “bambini perduti”, ignorati nelle loro reali esigenze da padri e madri metropolitani, obbligati a salvarsi fuggendo da soli dai Paesi in guerra, oggetto delle accuse di stregoneria nei villaggi africani, tentati e ammaliati dal peggio che offre la cultura adulta occidentale. L'autore colleziona storie da ogni zona del mondo per abbozzare un ritratto collettivo del "mondo bambino" che non può più essere dipinto in rosa e azzurro ma più spesso assume i colori contrastati e violenti di un quadro espressionista. Un'età difficile e sconosciuta, che rappresenta però la parte migliore, più evoluta e preparata al cambiamento della specie umana. http://www.mondoinpace.it/home_page.asp

Serenità

 La vita è sinusoidale si nasce, si vive, si è felici ed infelici e poi si muore.
 la serenità è la linea che divide gli alti e bassi, purtroppo la frequenza delle onde non so se dipendono da me... da me dipende capire che la serenità è sfuggente come la vita.