lunedì 7 settembre 2015

Sulla cura della casa comune

Lettera Enciclica del Santo Padre Francesco

 Laudato Si

               La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare. Il Creatore non ci abbandona, non fa mai marcia indietro nel suo progetto di amore, non si pente di averci crea­to. L’umanità ha ancora la capacità di collabora­re per costruire la nostra casa comune. Desidero esprimere riconoscenza, incoraggiare e ringrazia­re tutti coloro che, nei più svariati settori dell’at­tività umana, stanno lavorando per garantire la protezione della casa che condividiamo. Merita­no una gratitudine speciale quanti lottano con
vigore per risolvere le drammatiche conseguenze del degrado ambientale nella vita dei più poveri del mondo. I giovani esigono da noi un cambia­mento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze de­gli esclusi.
             Rivolgo un invito urgente a rinnovare il dia­logo sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta. Abbiamo bisogno di un confronto che ci unisca tutti, perché la sfida ambientale che viviamo, e le sue radici umane, ci riguardano e ci toccano tutti. Il movimento ecologico mondia­le ha già percorso un lungo e ricco cammino, e ha dato vita a numerose aggregazioni di cittadini che hanno favorito una presa di coscienza. Pur­troppo, molti sforzi per cercare soluzioni concre­te alla crisi ambientale sono spesso frustrati non solo dal rifiuto dei potenti, ma anche dal disinte­resse degli altri. Gli atteggiamenti che ostacolano le vie di soluzione, anche fra i credenti, vanno dalla negazione del problema all’indifferenza, alla rassegnazione comoda, o alla fiducia cieca nelle soluzioni tecniche. Abbiamo bisogno di nuova solidarietà universale. Come hanno detto i Vesco­vi del Sudafrica, « i talenti e il coinvolgimento di tutti sono necessari per riparare il danno causato dagli umani sulla creazione di Dio ».
 Tutti pos­siamo collaborare come strumenti di Dio per la cura della creazione, ognuno con la propria cul­tura ed esperienza, le proprie iniziative e capacità.