In occasione del 7° Congresso Nazionale della Società Italiana di Medicina Tropicale,
la SIMeT, la SMI (Società Meteorologica Italiana), e i sottoscritti
segnalano una comune preoccupazione per lo stato generale dell’ambiente e del clima globale, come causa di
patologia per l’uomo e per gli altri esseri viventi e portatore di scenari futuri inquietanti.
Da un lato il pianeta è dotato di risorse limitate, dall’altro la crescita della popolazione, e l’incremento della
produzione di scorie, rifiuti e gas-serra stanno producendo mutamenti ambientali destinati a rendere sempre più
difficile la vita di Homo sapiens, comparso sulla Terra 200.000 anni fa.
Questi scenari erano già noti e denunciati dagli scienziati del MIT nel 1972, anno di pubblicazione dello studio
“The limits to growth”.
La tendenza di allora si rivela confermata a distanza di oltre 40 anni, quando anche la crisi economica mondiale
deve fare i conti con la ridotta disponibilità di risorse energetiche e di materie prime, con la degradazione del
suolo, con l’inquinamento ambientale e con i cambiamenti del clima.
Assistiamo oggi alla diffusione di malattie trasmissibili, precedentemente limitate ai paesi tropicali (dengue,
chikungunya), all’aumento di patologia da calore in gruppi a maggior rischio (anziani e bambini), a mutazioni
ambientali stabili (desertificazione) ed a crescente frequenza di eventi estremi (inondazioni, uragani). La
tecnologia ed in particolare l’uso estensivo di antibiotici in agricoltura, nell’allevamento animale e nella terapia
per l’uomo ha manifestato i suoi effetti sulle popolazioni batteriche, inducendo la comparsa di microrganismi
resistenti che si sono diffusi in tutto il mondo, rendendo l’ambiente stesso “malato”.
Naturalmente i paesi e le popolazioni che più soffrono di questa situazione sono quelli a basso reddito (Africa,
alcune zone del Sud America e del Sudest asiatico), mentre ne sono i principali responsabili i paesi ad alto
reddito.
I rischi di questa progressione sono concreti ma purtroppo economia, politica e cultura occidentale non hanno
ancora recepito l’urgenza di confrontarsi con questi scenari; il progetto dell’umanità è ancora dominato dalla sola
logica del mercato, della crescita e della competitività, con scenari futuri a breve e medio termine preoccupanti.
I sottoscritti sono convinti della necessità e dell’urgenza di uno scatto coraggioso di evoluzione culturale che
riporti il prelievo di risorse e l’influenza dell’uomo sull’ambiente all’interno dei cicli naturali.
I sottoscritti si rivolgono quindi all’autorità politica ad ogni livello, con un appello affinché questa realtà venga
tenuta presente nei processi decisionali, e sia posta tra le priorità dell’agenda, in modo che la società tutta possa
essere condotta verso un futuro desiderabile, stabile e sostenibile per tutti gli esseri viventi.
Per aderire a questa dichiarazione inviare un messaggio e-mail all’indirizzo simet2013@hdcons.it o un messaggio sulla pagina
face book “7 Congresso Nazionale di Medicina Tropicale”, indicando nome, cognome e “io aderisco”
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